Sta per finire l’era delle banche tradizionali? Ecco come Google, Apple e Amazon stanno rivoluzionando la finanza(Rivoluzione Finanziaria Big Tech)

Rivoluzione Finanziaria Big Tech

Sta per finire l’era delle banche tradizionali? Ecco come Google, Apple e Amazon stanno rivoluzionando la finanza

Al giorno d’oggi, i colossi Big Tech come Google, Apple e Amazon si stanno muovendo a velocità record nel settore finanziario, offrendo servizi che spaziano dai pagamenti ai prestiti e ai depositi. Così facendo, stravolgono completamente il panorama bancario globale. Forti di enormi quantità di dati utente e tecnologie all’avanguardia, queste aziende sfidano le istituzioni finanziarie tradizionali.

Perché le Big Tech hanno deciso di entrare nel mondo delle finanze? Quali esempi innovativi possiamo citare? Quali effetti hanno su banche e mercato, come rispondono le autorità a livello internazionale e in che modo cambia la prospettiva dei consumatori? Scopriamolo insieme.

1. Perché le Big Tech irrompono nel settore finanziario

(1) Una vasta base di utenti e l’uso dei dati

Le aziende Big Tech vantano centinaia di milioni o addirittura miliardi di utenti in tutto il mondo.

• Analizzano la cronologia degli acquisti, le ricerche online e le attività sui social, per sviluppare prodotti finanziari personalizzati e modelli di valutazione del credito più accurati.

• Grazie a questo approccio basato sui dati, dispongono di un enorme vantaggio competitivo rispetto alla banca tradizionale.

(2) Ecosistema integrato (Lock-in)

• Unendo pagamenti, prestiti e persino depositi nelle proprie piattaforme, impediscono agli utenti di migrare verso altri servizi.

• Esempi: Apple Pay su iPhone, il sistema di pagamenti Amazon o Google Pay. Chi inizia a usarli trova poco conveniente tornare all’app della banca.

(3) Nuove fonti di ricavi e sinergie

• Il settore finanziario è enorme e molto redditizio.

• Commissioni di pagamento, interessi sui prestiti o costi di gestione patrimoniale offrono ulteriori canali di guadagno.

• Inoltre, i servizi finanziari rafforzano le attività principali delle Big Tech (e-commerce, pubblicità, ecc.).

(4) Innovazione rapida grazie alla superiorità tecnologica

• Le Big Tech dispongono di competenze e capitali in IA, cloud computing e UX mobile, facilitando una rapida innovazione.

• Esempi: valutazioni automatiche dei prestiti tramite IA oppure lo sviluppo di sistemi completi di mobile banking in pochi mesi, un ritmo irraggiungibile dalle banche tradizionali.

2. Principali servizi finanziari offerti dalle Big Tech

(1) Amazon

• Propone microprestiti, linee di credito per commercianti, carte di credito in collaborazione, ecc.

• Con “Amazon One”, sfrutta la scansione del palmo della mano per i pagamenti contactless.

• Obiettivo: “Trasformare tutto ciò che riguarda la finanza all’interno dell’ecosistema Amazon.”

(2) Apple

• Apple Pay consente pagamenti in una moltitudine di punti vendita in tutto il mondo; la Apple Card è nata in partnership con Goldman Sachs.

• Apple Pay Later: pagamento a rate senza interessi (BNPL).

• Dopo aver acquisito una startup per convertire l’iPhone in un terminale POS, Apple ha integrato i pagamenti per le PMI direttamente in iOS.

(3) Google

• Google Pay ha riscosso grande successo in Asia, specialmente in India.

• Il progetto per lanciare un proprio conto corrente (“Plex”) è stato annullato, preferendo un modello di supporto alle banche via piattaforma.

• Google Cloud è adottato da molte istituzioni finanziarie; inoltre, Google ha creato un team dedicato a blockchain e asset digitali.

(4) Facebook/Meta

• Meta Pay (prima Facebook Pay) abilita i trasferimenti di denaro tramite Messenger, WhatsApp e Instagram.

• Il progetto cripto Libra (poi Diem) non ha superato le barriere normative internazionali.

• Continuano le ricerche su wallet digitali (ad es. Novi) e tecnologie blockchain.

(5) Alibaba & Ant Group

• In Cina, Alipay si è trasformata in una piattaforma completa di pagamenti, microcredito, gestione patrimoniale e assicurazioni.

• Il fondo monetario Yu’ebao ha raggiunto volumi ingenti.

• Dal 2020, Ant Group ha subito una regolamentazione più severa e si è riconvertita in holding finanziaria.

(6) Kakao & Naver

• In Corea del Sud, KakaoPay copre trasferimenti, pagamenti, investimenti e assicurazioni, mentre KakaoBank è una banca online di successo.

• Naver Pay domina i pagamenti e-commerce nel Paese e si è espansa in broker, prestiti, ecc.

• Nonostante l’inasprimento regolamentare, entrambe prosperano grazie all’elevata domanda tra i giovani esperti di tecnologia.

(7) Altri attori globali

• Rakuten (Giappone): banca online, carte di credito

• Grab (Sud-est asiatico) e Gojek: da app di trasporto a wallet digitali e microprestiti

• Mercado Libre (America Latina): integra Mercado Pago nella propria piattaforma di e-commerce per offrire un sistema di pagamenti completo

3. Come le Big Tech stanno trasformando la finanza

(1) Competizione o partnership con la banca tradizionale

• Se Amazon, Apple o Google offrono prestiti e pagamenti, molti clienti potrebbero smettere di usare l’app bancaria.

• Di conseguenza, diverse banche accelerano la digitalizzazione o cercano collaborazioni con le Big Tech (esempio Apple–Goldman Sachs).

(2) Effetti sulle fintech

• Per le startup fintech, le Big Tech rappresentano un concorrente potente, ma investono anche in realtà promettenti o le acquisiscono.

• Si accelera l’innovazione dell’intero mercato finanziario e si rafforza la digitalizzazione.

(3) Inclusione finanziaria ed efficienza

• Con uno smartphone, anche i trasferimenti internazionali diventano più economici e rapidi, aprendo nuove opportunità in aree poco servite dalle banche.

• Le banche tradizionali reagiscono modernizzando l’infrastruttura e abbassando le commissioni, a beneficio finale dei consumatori.

(4) Formazione di monopoli e rischi sistemici

• Se poche piattaforme controllano i dati sui pagamenti e i conti, diminuisce la concorrenza e la scelta per i clienti.

• Le Big Tech potrebbero diventare “Too Big to Fail”, spingendo le autorità di vigilanza a monitorare da vicino la stabilità del sistema finanziario.

4. Regolamentazione e sfide cruciali

(1) Stati Uniti

• Nessuna Big Tech possiede attualmente una licenza bancaria, ma cresce la preoccupazione per possibili monopoli.

• Come in passato con Walmart (che incontrò opposizione politica e sociale entrando nella banca), l’idea di una “Big Tech Bank” suscita scetticismo.

(2) Europa

• Con GDPR, PSD2 e la Legge sui mercati digitali (DMA), l’UE limita i monopoli di dati e promuove l’Open Banking.

• PSD2 obbliga le banche ad aprire le proprie API, consentendo a fintech e Big Tech di competere e garantendo agli utenti maggiori diritti di portabilità dei dati.

• La FCA britannica studia l’impatto dei giganti tech sulla concorrenza finanziaria.

(3) Cina

• Alibaba e Tencent hanno conquistato rapidamente il mondo delle finanze, ma dopo la sospensione dell’IPO di Ant Group nel 2020, il governo ha rafforzato i controlli.

• I servizi finanziari di Big Tech sono ora regolati quasi come banche, e lo Stato mantiene il controllo sui dati.

(4) Altri Paesi e organismi internazionali

• Corea del Sud e Giappone intensificano la supervisione delle filiali finanziarie di Big Tech.

• India e Brasile sostengono l’inclusione finanziaria aprendo le porte alle Big Tech, ma impostano limiti per contenere i rischi.

• FMI e BIS (Banca dei Regolamenti Internazionali) promuovono il principio “stessa attività, stessa regolamentazione”, chiedendo che le Big Tech siano soggette a vigilanza come le banche.

5. Cambiamenti dal punto di vista del consumatore

(1) Più velocità e comodità nella vita quotidiana

• Pagamenti istantanei (Kakao Pay, Apple Pay), terminali contactless e wallet multipli sono ormai parte della routine.

• L’esperienza utente (UX) migliora in modo significativo e si aprono nuovi canali d’accesso ai servizi finanziari.

(2) Riduzione delle commissioni e vantaggi interessanti

• La concorrenza delle Big Tech abbatte i costi di invio denaro e di pagamento, incentivando piani di finanziamento senza interessi o carte con cashback elevato.

• Resta da vedere se tali agevolazioni persisteranno nel lungo periodo, ma inizialmente costituiscono un forte richiamo per i clienti.

(3) Fiducia e tutela dei dati

• Molti utenti si mostrano riluttanti a condividere le proprie informazioni bancarie con un gigante tecnologico.

• Altri, invece, ritengono le Big Tech più affidabili di certe banche coinvolte in scandali passati, pur restando le preoccupazioni legate alla “fame di dati” e alla scarsa trasparenza del loro utilizzo.

(4) Evoluzione delle abitudini finanziarie

• Il contante perde terreno, si diffonde il BNPL (compra ora, paga dopo) e i prestiti a richiesta sono più accessibili.

• Le persone distribuiscono i propri fondi tra diverse app e piattaforme, complicando la gestione dei debiti.

• In sostanza, le abitudini finanziarie diventano più flessibili, ma anche più complesse.

6. Prospettive future

(1) Confini sfumati e l’ascesa delle “super app”

• Sulla scia di WeChat o Alipay in Cina, possono emergere super-app che uniscano finanza, messaggistica, shopping ed intrattenimento.

• Ciò aumenta la praticità, ma anche la dipendenza da un singolo provider.

(2) Ristrutturazione del settore bancario e collaborazione

• Alcune banche tradizionali potrebbero trasformarsi in società tech o concentrarsi sul back-end, mentre le Big Tech gestiscono il contatto con i clienti.

• Con regole adeguate, potremmo persino assistere alla nascita di “Apple Bank” o “Amazon Assicurazioni”.

(3) Nuove tecnologie e servizi emergenti

• Pagamenti in blockchain, assicurazioni via smart contract, pagamenti IoT (la tua auto a guida autonoma che paga la ricarica) o monete virtuali nel metaverso sono dietro l’angolo.

• La ricerca e sviluppo delle Big Tech potrebbe superare quella delle banche in questi segmenti innovativi.

• Se le banche centrali lanciano CBDC, le Big Tech potrebbero diventarne i principali distributori.

(4) Un dibattito regolatorio continuo

• I governi danno priorità alla protezione dei consumatori e alla stabilità economica, mentre le Big Tech puntano a un contesto di innovazione senza ostacoli.

• Al centro del dibattito ci sono l’accesso ai dati, la rilevanza sistemica e la giusta concorrenza.

• A lungo termine, potrebbe affermarsi il criterio “stessa funzione, stessa regolamentazione”, imponendo alle Big Tech gli stessi obblighi delle banche.

Conclusione: la convergenza tra Big Tech e finanza

L’ingresso delle Big Tech nel mondo bancario appare inarrestabile. Per i clienti ciò significa più comodità e scelta; allo stesso tempo però, il mercato deve affrontare temi critici come la concentrazione del potere, la privacy dei dati e la stabilità sistemica, aumentando la necessità di regole e responsabilità.

Per sfruttare al massimo i vantaggi della digitalizzazione e ridurre i rischi, governi, istituzioni finanziarie, colossi tecnologici e consumatori dovranno trovare soluzioni equilibrate. Può darsi che, prima o poi, scompaia il concetto di “app bancaria” e gestiremo le nostre finanze esclusivamente da una piattaforma preferita.

Con un pizzico di fortuna, questa fusione tra tecnologia e finanza potrà offrire un ambiente più inclusivo e sostenibile per tutti.

Punti chiave

• Perché le Big Tech entrano nella finanza: vantaggio nei dati, ecosistema chiuso, nuove fonti di ricavi, innovazione agile

• Principali attori: Amazon, Apple, Google, Meta, Alibaba/Tencent, Kakao/Naver ecc.

• Effetti: rottura o alleanza con le banche, spinta al fintech, maggiore inclusione, rischio monopoli

• Regolamentazione: approcci diversi (USA, Europa, Cina…), tendenza a “stessa attività, stessa regola”

• Trend dei consumatori: maggiore praticità, costi ridotti, preoccupazioni per la privacy, nuove abitudini finanziarie

• Futuro: super-app, riconversione delle banche, tecnologie avanzate, dibattito normativo costante

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